Alla scoperta del significato e dell’influenza della grafica e del design nelle manifestazioni politiche. Un giro del mondo in 10 anni di proteste di strada.
Qual è l’apporto della grafica ai messaggi politici e di protesta in questo momento storico? Il design incide sul contenuto? Domande non scontate in un periodo, quello attuale, di grandi manifestazioni pubbliche e di tensioni sociali. Il Design Museum di Londra ha provato a dare una risposta ai quesiti, allestendo la mostra Hope to Nope: Graphics and Politics 2008-2018, negli spazi del nuovo museo.
Focus su alcuni momenti chiave degli anni recenti, dalla bolla finanziaria esplosa nel 2008 che ha dato il via alla “crisi economica” di proporzioni globali, a situazioni più locali come la Primavera Araba, il movimento Occupy che è esploso lungo le strade di Wall Street a New York, gli attacchi di Charlie Hebdo a Parigi il 7 gennaio del 2015, la rivoluzione della Brexit – e la ricaduta che avrà a lungo termine su Gran Bretagna ed Europa – e l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti.
Mai prima d’ora il graphic design ha avuto un impatto diretto sulle attività che si propagano via Internet attraverso i social network, sui manifesti e gli slogan di protesta utilizzati indifferentemente dagli emarginati e dai potenti per plasmare messaggi politici. L’esposizione si snoda lungo una linea del tempo che abbraccia gli ultimi dieci anni e si suddivide in tre tematiche principali: Power, Protest e Personality.
Published on cultural agenda of Bugari Hotel London.